
di Else Christensen
La Ruota Solare è un simbolo considerato sacro (che include anche il significato dell’integrità o del tutto, che porta fortuna e salute), usato in epoca precristiana dai nostri antenati. Le sue quattro braccia ad angolo retto, diritte o oblique, danno l’aspetto del movimento, come di una ruota modellata a forma di sole.
In Europa sono stati fatti ritrovamenti della Ruota Solare risalenti già all’inizio dell’Età della Pietra. Nelle patrie delle tribù germaniche, tra le quali era particolarmente popolare, può essere fatta risalire all’Età del Bronzo, e sembra essere stata associata al simbolo del fuoco; in quest’area, potrebbe essere stata in un primo momento una stilizzazione del martello che rappresentava il tuono ed era accompagnata dal fuoco dal cielo. Poiché Thor era il produttore di tuoni e fulmini e il dio che dava sia il sole che la pioggia agli uomini, la Ruota Solare e il martello erano collegati a lui. Dal I secolo a.C. fino all’imposizione del Cristianesimo nel Nord, la Ruota solare fu spesso usata come ornamento, sia per essere indossata che per decorare armi o vasi.
Mentre altri simboli sacri gradualmente svanivano nell’insignificanza, la Ruota Solare mantenne il significato e importanza avuti durente le età migratorie della preistoria. La prova dell’esistenza della Ruota Solare sanscrita in Asia risale al terzo millennio prima della nostra cronologia. La Ruota Solare è stata trovata in India, Indonesia, Polinesia e Nord America. Era tuttavia sconosciuta alle razze semitiche e agli Aborigeni australiani.
Il modo in cui questo simbolo si è fatto strada verso le varie terre in cui è stato trovato, è una questione tanto contesa quanto l’origine delle razze. Senza dubbio il suo significato variava in qualche modo da ovest a est. E questo, possiamo supporre, deve essere stato il corso del suo viaggio, se consideriamo il fatto che non c’è razza sulla terra che sia stata così pervasa dal desiderio di attraversare le terre e gli oceani o il globo come lo erano i Vichinghi e i loro antenati.
Per i nostri antenati, la Ruota Solare era un simbolo delle fasi mutevoli del sole sia di giorno che di notte, e nelle quattro stagioni delle terre settentrionali.
Il cerchio indica il movimento eterno della vita, e le quattro braccia all’interno di questo cerchio la ricorrenza continua delle stagioni nella vita della Natura come nella vita degli uomini. E poiché il cambiamento delle stagioni avveniva con l’apparire e lo scomparire della luce, così la Ruota Solare divenne anche il simbolo dell’eterna lotta tra Luce e Oscurità, di una religione di Luce, modellata dal genio dell’Uomo Occidentale, in conflitto con quella delle tenebre, che cerca di realizzare la fine eterna dell’umanità superiore.
Due dei manufatti più significativi a livello simbolico, lasciati dall’Età del Bronzo del Nord Europa, sono il carro a ruote o carro del sole, che viaggia attraverso il cielo, e la nave del sole, indicando la convinzione che ogni notte, quando il sole scompariva sotto il mare occidentale, viaggiasse di nuovo durante la notte per sorgere la mattina successiva, caldo e luminoso, a Oriente.
Da nessuna parte oltre che al Nord la Ruota Solare avrebbe assunto questo significato, perché lì il sole era la fonte stessa della vita. Quando il sole è distante, o ‘dis’, allora anche la Natura è morta; quando ritornava, ritornava anche la vita. I cuori e le anime degli uomini, essendo intimamente intrecciati al mutare delle stagioni, rispondevano al loro andare e venire con profondi sentimenti religiosi, incorporando tali sentimenti nelle loro mitologie e nelle feste annuali. Fino ad oggi nulla, né il Cristianesimo, né la nostra cosiddetta “civiltà” moderna, ha sradicato l’antico significato di queste feste dal nostro cuore e dalle nostre anime.
All’Equinozio di Primavera, per esempio, celebriamo la festa della Pasqua (in commemorazione della Dea Eostre), una festa di gioia, che celebra la vita rinata nei campi e nei prati; il coniglio e le uova significano la fertilità, auspicata con ansia dagli antichi in una vita che è stata una lotta incessante tra luce e buio, tra vita e morte. È quindi opportuno che il Movimento Odinista del presente e del futuro riprenda come simbolo la stessa Ruota Solare che ha ispirato gli Odinisti del passato nelle loro battaglie per la sopravvivenza del loro popolo, la loro religione e la loro libertà.