LE REALTÀ DELLA MITOLOGIA: CAPIRE IL RAGNAROK

di T.A. Odinson Walsh

 “Uno stato d’animo di distruzione e rinnovamento universale ha lasciato il segno sulla nostra epoca. Questo stato d’animo si fa sentire ovunque, a livello politico, sociale e filosofico. Viviamo in quello che i Greci chiamavano Kairos il Momento Giusto per una “metamorfosi degli dèi”, dei principi e dei simboli fondamentali… Tanto è in gioco e tanto dipende dalla costituzione psicologica dell’essere umano moderno.”

C.G. Jung, Il Problema Spirituale Dell’Uomo Moderno

Cos’è esattamente il Ragnarok? Dovremmo interpretarlo letteralmente? Allegoricamente? Se lo accettiamo come profezia letterale che indica l’inevitabile collasso della “vita come la conosciamo”, in che modo dovremmo prepararci per esso …? O meglio: POSSIAMO? Queste sono domande che a un certo punto si pone ogni Odinista, e non sono solo domande valide, ma imperative per comprendere la nostra relazione, e i nostri obblighi, con il nostro mondo. Raggiungere questa comprensione (e quindi la “costituzione psicologica” di cui parla il Dr. Jung) dovrebbe, in effetti, essere il principale obiettivo spirituale di ogni Odinista, ognuno dei quali DEVE capire che senza distruzione non ci può essere rinnovamento.

“E la vita stessa mi ha rivelato questo segreto ‘Ecco’, ha detto, io sono ciò che deve superare sé stesso ancora e ancora.”

Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra

L’ironia nelle parole di Nietzsche è che non è un “segreto”, per coloro che prestano attenzione alle vite che conducono, che la vita è un ciclo continuo di tentativi ed errori, una circostanza costante che richiede un superamento (cioè una distruzione) di sé stessa, ancora e ancora e ancora. Chiunque abbia bisogno di “prove” di questa Verità Assoluta non ha bisogno di guardare oltre i milioni di esempi che li circondano di individui che, rifiutandosi di distruggere parti di sé stessi che impediscono il loro progresso personale, soffrono e ristagnano inutilmente. Dall’alcolizzato la cui negazione impedisce la sua sobrietà, al professore di ruolo la cui arroganza intellettuale inibisce la sua capacità di offrire ai suoi studenti un ambito più ampio di possibilità scolastica, il catalizzatore e la catastrofe sono gli stessi: un fallimento (o rifiuto) di affrontare le sfumature necessarie (e, a volte, i fastidi) del cambiamento si traduce SEMPRE nell’incapacità di superare gli ostacoli nel Sentiero del Potenziale. Definendo il Nostro Sentiero (come Odinisti) come facciamo, come uno del DIVENIRE, l’OBIETTIVO DEL SUPERAMENTO è fondamentale.

Correlare la comprensione di cui sopra della Responsabilità Odinica individuale con la Comprensione Collettiva della Mitologia Odinica è una semplice questione di estrapolazione, cioè di comprensione del fatto che l’imperativo dell’Individuo è la Direttiva (e l’OBIETTIVO) del Tutto. Come Odinisti accettiamo quale Verità fondamentale il fatto che dobbiamo la nostra capacità individuale alla stabilità collettiva, alla coesione culturale e alla purezza etnica che essa promuove avendoci impregnato della piattaforma genetica da cui lanciare il nostro potenziale personale. Da QUESTO apprendiamo che la storia del Ragnarok è una storia di Destino e Dovere, e impariamo che, per quanto allegoricamente la storia possa essere raccontata, NIENTE potrebbe essere più LETTERALE delle Verità che rivela. Nessun osservatore onesto negherebbe che viviamo in un’epoca disperatamente bisognosa di Rinnovamento, un’epoca in cui tutte le cose politiche, sociali e filosofiche sono state contaminate dai capricci della malvagità che solo Loki stesso avrebbe potuto costruire.

Sappi Frigga, cosa dico di più
delle mie opere malvagie
Il mio piano ho ordito così che mai più
Facia ritorno Balder alle Sale.
Lokasenna, St. 28

Siate davvero consapevoli, e molte sono le vere e proprie difficoltà che ci affliggono, eppure, nonostante tutta la comprensione e l’accordo quando si tratta dei fatti che circondano la necessità del Rinnovamento, i fatti che innegabilmente spiegano l’estinzione della Luce di Balder, ci troviamo ancora in mezzo a una massa che negherebbe il Dovere che il Destino richiede:

Avanza Vidar, figlio di Odino
Impavido combattente a uccidere Fenrir;
Al cuore taglia il figlio di Hvethrungs
Vendicato è quindi il padre di Vithar.
Lokasenna, St. 53

Proprio come un Individuo non può vivere in uno stato di negazione riguardo agli ostacoli al suo potenziale, collettivamente non possiamo negare i Doveri imperativi per la Restaurazione della nostra salvezza più vera: l’integrità spirituale e culturale. In ognuno di noi deve risiedere lo Spirito di Vidar, la capacità di invocare una “metamorfosi degli dèi” (cioè, permettere ai nostri Dèi e Dèe Ancestrali di vivere ancora una volta attraverso di noi), e la volontà di capire, senza paura, senza mancanze, che il Kairos – Il Momento Giusto – è SU di noi, e che così tanto è in gioco. A coloro che potrebbero resistere al loro Dovere Indigeno temendo che la complicità possa contribuire a cataclismi da cui potremmo non riprenderci, offro la Saggezza delle “Rune insascoltate di Fimbultyr”:

Poi nell’erba le Figure d’Oro
I Famosi, si ritroveranno di nuovo
Quelle che avevano posseduto nei tempi antichi
Su acri non seminati le spighe cresceranno
Ogni male diminuirà, e Balder verrà allora
Sia lui che Hoder dimoreranno alla Sala di Hropt
Santuario degli Dèi della Guerra: ne volete sapere di più?
Voluspa, Stanze 60 & 61

Vedete, Bella Gente, la nostra non è una Fede PIEGATA alla distruzione, ma piuttosto un INTENTO alla Ricostruzione (Rinnovamento), un esercizio impossibile in assenza della capacità di interpretare i “simboli” e un compito incomprensibile per coloro che non hanno la determinazione ad abbracciare i “princìpi” che ci permettono di sapere che senza Ragnarok non vedremo mai più le “Figure d’Oro nell’erba”.

“Sta tornando, finalmente sta tornando a casa da me – il Mio Sé e quelle parti di esso che sono state a lungo lontano e sparse tra tutte le cose e gli incidenti.”

Nietzsche, Così parlò Zarathustra

Come per ogni tradizione spirituale indigena – e la nostra deve sicuramente essere annoverata tra le più grandi, essendo sopravvissuta ai millenni nonostante l’oppressione, la soppressione e il disprezzo – l’Odinismo è una fede che richiede ai suoi credenti una sincera convinzione che i nostri Dèi, quando onorati e chiamati, riveleranno le verità necessarie per comprendere il nostro dovere e il nostro destino. Avendo trascorso così tanto tempo “lontano e sparsi”, la disconnessione, e quindi la mancanza di comprensione riguardo al nostro Dovere e Al Nostro Destino, è stata profonda. Tuttavia, il Risveglio è ORA, la “metamorfosi” avviene nella Restaurazione dei nostri Riti, l’Adesione al nostro Ethos, e le nostre “costituzioni psicologiche” ci portano a Casa, nella Sala di nostro Padre Odino, nelle Braccia di nostra Madre Frigga, e quindi alla Più Bella Verità che ogni Odinista possa mai conoscere: che il Ragnarok non è la nostra FINE, ma il Nuovo Inizio che gli Æsir hanno sempre promesso a tutti coloro che ricordano i Loro Nomi. Letteralmente? Scommetteteci, miei fratelli e sorelle!

Torna a Casa, mio Popolo, torna a casa e osserva
Le Lancette dell’Orologio di Odino
Torna a Casa, compi il tuo Destino
Invoca ora il Ragnarok!

LA NOSTRA FEDE

di Alex Christensen

Dallo stretto contatto con le vie della Natura in terra, mare e aria, i nostri antenati formarono una vera e propria base filosofica per tutto lo sviluppo umano. La Fede Odinista insegna un tema semplice ma bello, tratto da questa comunione con la Natura.

Vedevano il sole e le stelle, osservavano la grandezza della notte e del giorno, vedevano la semina e la mietitura, e si interrogavano su queste cose. Pensavano alla natura dell’Uomo e di tutte le cose. Credevano che non ci fosse separazione dell’Uomo dal resto dell’universo senza tempo, e che l’Uomo fosse una parte essenziale dell’universo. Credevano di essere essi stessi parte dell’Eterno.

Credevano, tuttavia, che fosse al di là dei poteri dell’Uomo comprendere l’universo. La parte dell’universo che è al di là della conoscenza e del potere di un uomo non è sua preoccupazione, né ne è responsabile. Non può alterare il corso di una stella.

Credevano di essere i figli e le figlie dell’universo, di Dio, e che gli attributi di Dio, il Padre di Tutto, fossero loro, per quanto limitati e qualificati potessero essere tali attributi. L’uomo poteva percepire solo una parte dell’essere del Padre di Tutto. L’uomo aveva abbastanza saggezza per rendersi conto che la parte che conosceva non era che una piccola parte del Padre di Tutto.

Questi vari poteri erano diversi per persone diverse. Alcuni uomini avevano idee diverse del Padre di Tutto perché erano espressioni di diversi Poteri di Dio.

Questi diversi poteri di Dio furono riconosciuti dai nostri antenati e chiamati Padre-Spirito di quella particolare persona. Attraverso il Padre-Spirito, gli uomini divennero parte dell’universo e la vita sulla terra era semplicemente più soggetta al tempo rispetto alla vita dopo la morte. Dopo la morte sulla Terra, il loro spirito tornava al Padre-Spirito e viveva come entità senza tempo.

Credevano che ogni uomo avesse il suo posto nell’universo – la sua Gard[1] in Dio. L’uomo nasce in certe circostanze, con certi poteri e opportunità, con certe capacità e limitazioni, con una certa visione che gli mostrerà la sua Gard in Dio, il suo posto nell’universo.

La Gard dell’uomo in Dio è la sua strada, il suo compimento; la sua ispirazione, la sua responsabilità. Ogni uomo ha la sua Gard in cui servire ed esercitare sempre il suo Genio, avere il suo raccolto per vivere e lavorare. La Gard di un uomo è il suo privilegio – i suoi diritti e doveri sono ugualmente belli, perché lo portano in comunione con l’universo.

La vecchia fede si rallegrava alla presenza del Padre di Tutto. Si sforzava continuamente di essere in accordo con le manifestazioni di Dio, per quanto l’uomo potesse vederle. L’uomo gioiva della vita. I suoi semplici doveri erano alla sua portata e, dopo averli eseguiti, la sua eredità era assicurata.

La vecchia fede insegnava che la Gard di un Uomo in Dio era sacra. Nessun uomo può ignorare la sua Gard senza causare dolore e distruzione a sé stesso e ai suoi parenti. Nessun uomo può ignorare il suo Spirito-Padre, che si esprime negli istinti e nel corpo dell’Uomo, senza causare la caduta e la morte.

Tutti gli uomini sono figli dei poteri di Dio. Tutti gli uomini sono di origine divina. Così le funzioni dell’Uomo sono questioni di rispetto e di onore. Il lavoro è sacro e dà la vita, in quanto porta il lavoratore a stretto contatto con la Verità e le Vie di Dio.

Sebbene sia al di là del potere dell’Uomo comprendere pienamente l’Assoluto, ci sono capacità, più o meno coscienti in tutti noi, di sentire e osservare qualcosa dei poteri di Dio.

Il Padre di Tutto va oltre l’esperienza e la comprensione dell’Uomo. Egli è saggio in tutto, ha comprensione di tutto, non è limitato dal Tempo e dallo Spazio.

[1] Gard = dominio terrestre.