
di Alex Christensen
Dallo stretto contatto con le vie della Natura in terra, mare e aria, i nostri antenati formarono una vera e propria base filosofica per tutto lo sviluppo umano. La Fede Odinista insegna un tema semplice ma bello, tratto da questa comunione con la Natura.
Vedevano il sole e le stelle, osservavano la grandezza della notte e del giorno, vedevano la semina e la mietitura, e si interrogavano su queste cose. Pensavano alla natura dell’Uomo e di tutte le cose. Credevano che non ci fosse separazione dell’Uomo dal resto dell’universo senza tempo, e che l’Uomo fosse una parte essenziale dell’universo. Credevano di essere essi stessi parte dell’Eterno.
Credevano, tuttavia, che fosse al di là dei poteri dell’Uomo comprendere l’universo. La parte dell’universo che è al di là della conoscenza e del potere di un uomo non è sua preoccupazione, né ne è responsabile. Non può alterare il corso di una stella.
Credevano di essere i figli e le figlie dell’universo, di Dio, e che gli attributi di Dio, il Padre di Tutto, fossero loro, per quanto limitati e qualificati potessero essere tali attributi. L’uomo poteva percepire solo una parte dell’essere del Padre di Tutto. L’uomo aveva abbastanza saggezza per rendersi conto che la parte che conosceva non era che una piccola parte del Padre di Tutto.
Questi vari poteri erano diversi per persone diverse. Alcuni uomini avevano idee diverse del Padre di Tutto perché erano espressioni di diversi Poteri di Dio.
Questi diversi poteri di Dio furono riconosciuti dai nostri antenati e chiamati Padre-Spirito di quella particolare persona. Attraverso il Padre-Spirito, gli uomini divennero parte dell’universo e la vita sulla terra era semplicemente più soggetta al tempo rispetto alla vita dopo la morte. Dopo la morte sulla Terra, il loro spirito tornava al Padre-Spirito e viveva come entità senza tempo.
Credevano che ogni uomo avesse il suo posto nell’universo – la sua Gard[1] in Dio. L’uomo nasce in certe circostanze, con certi poteri e opportunità, con certe capacità e limitazioni, con una certa visione che gli mostrerà la sua Gard in Dio, il suo posto nell’universo.
La Gard dell’uomo in Dio è la sua strada, il suo compimento; la sua ispirazione, la sua responsabilità. Ogni uomo ha la sua Gard in cui servire ed esercitare sempre il suo Genio, avere il suo raccolto per vivere e lavorare. La Gard di un uomo è il suo privilegio – i suoi diritti e doveri sono ugualmente belli, perché lo portano in comunione con l’universo.
La vecchia fede si rallegrava alla presenza del Padre di Tutto. Si sforzava continuamente di essere in accordo con le manifestazioni di Dio, per quanto l’uomo potesse vederle. L’uomo gioiva della vita. I suoi semplici doveri erano alla sua portata e, dopo averli eseguiti, la sua eredità era assicurata.
La vecchia fede insegnava che la Gard di un Uomo in Dio era sacra. Nessun uomo può ignorare la sua Gard senza causare dolore e distruzione a sé stesso e ai suoi parenti. Nessun uomo può ignorare il suo Spirito-Padre, che si esprime negli istinti e nel corpo dell’Uomo, senza causare la caduta e la morte.
Tutti gli uomini sono figli dei poteri di Dio. Tutti gli uomini sono di origine divina. Così le funzioni dell’Uomo sono questioni di rispetto e di onore. Il lavoro è sacro e dà la vita, in quanto porta il lavoratore a stretto contatto con la Verità e le Vie di Dio.
Sebbene sia al di là del potere dell’Uomo comprendere pienamente l’Assoluto, ci sono capacità, più o meno coscienti in tutti noi, di sentire e osservare qualcosa dei poteri di Dio.
Il Padre di Tutto va oltre l’esperienza e la comprensione dell’Uomo. Egli è saggio in tutto, ha comprensione di tutto, non è limitato dal Tempo e dallo Spazio.
[1] Gard = dominio terrestre.