LE REALTÀ DELLA MITOLOGIA: CAPIRE IL RAGNAROK

di T.A. Odinson Walsh

 “Uno stato d’animo di distruzione e rinnovamento universale ha lasciato il segno sulla nostra epoca. Questo stato d’animo si fa sentire ovunque, a livello politico, sociale e filosofico. Viviamo in quello che i Greci chiamavano Kairos il Momento Giusto per una “metamorfosi degli dèi”, dei principi e dei simboli fondamentali… Tanto è in gioco e tanto dipende dalla costituzione psicologica dell’essere umano moderno.”

C.G. Jung, Il Problema Spirituale Dell’Uomo Moderno

Cos’è esattamente il Ragnarok? Dovremmo interpretarlo letteralmente? Allegoricamente? Se lo accettiamo come profezia letterale che indica l’inevitabile collasso della “vita come la conosciamo”, in che modo dovremmo prepararci per esso …? O meglio: POSSIAMO? Queste sono domande che a un certo punto si pone ogni Odinista, e non sono solo domande valide, ma imperative per comprendere la nostra relazione, e i nostri obblighi, con il nostro mondo. Raggiungere questa comprensione (e quindi la “costituzione psicologica” di cui parla il Dr. Jung) dovrebbe, in effetti, essere il principale obiettivo spirituale di ogni Odinista, ognuno dei quali DEVE capire che senza distruzione non ci può essere rinnovamento.

“E la vita stessa mi ha rivelato questo segreto ‘Ecco’, ha detto, io sono ciò che deve superare sé stesso ancora e ancora.”

Friedrich Nietzsche, Così parlò Zarathustra

L’ironia nelle parole di Nietzsche è che non è un “segreto”, per coloro che prestano attenzione alle vite che conducono, che la vita è un ciclo continuo di tentativi ed errori, una circostanza costante che richiede un superamento (cioè una distruzione) di sé stessa, ancora e ancora e ancora. Chiunque abbia bisogno di “prove” di questa Verità Assoluta non ha bisogno di guardare oltre i milioni di esempi che li circondano di individui che, rifiutandosi di distruggere parti di sé stessi che impediscono il loro progresso personale, soffrono e ristagnano inutilmente. Dall’alcolizzato la cui negazione impedisce la sua sobrietà, al professore di ruolo la cui arroganza intellettuale inibisce la sua capacità di offrire ai suoi studenti un ambito più ampio di possibilità scolastica, il catalizzatore e la catastrofe sono gli stessi: un fallimento (o rifiuto) di affrontare le sfumature necessarie (e, a volte, i fastidi) del cambiamento si traduce SEMPRE nell’incapacità di superare gli ostacoli nel Sentiero del Potenziale. Definendo il Nostro Sentiero (come Odinisti) come facciamo, come uno del DIVENIRE, l’OBIETTIVO DEL SUPERAMENTO è fondamentale.

Correlare la comprensione di cui sopra della Responsabilità Odinica individuale con la Comprensione Collettiva della Mitologia Odinica è una semplice questione di estrapolazione, cioè di comprensione del fatto che l’imperativo dell’Individuo è la Direttiva (e l’OBIETTIVO) del Tutto. Come Odinisti accettiamo quale Verità fondamentale il fatto che dobbiamo la nostra capacità individuale alla stabilità collettiva, alla coesione culturale e alla purezza etnica che essa promuove avendoci impregnato della piattaforma genetica da cui lanciare il nostro potenziale personale. Da QUESTO apprendiamo che la storia del Ragnarok è una storia di Destino e Dovere, e impariamo che, per quanto allegoricamente la storia possa essere raccontata, NIENTE potrebbe essere più LETTERALE delle Verità che rivela. Nessun osservatore onesto negherebbe che viviamo in un’epoca disperatamente bisognosa di Rinnovamento, un’epoca in cui tutte le cose politiche, sociali e filosofiche sono state contaminate dai capricci della malvagità che solo Loki stesso avrebbe potuto costruire.

Sappi Frigga, cosa dico di più
delle mie opere malvagie
Il mio piano ho ordito così che mai più
Facia ritorno Balder alle Sale.
Lokasenna, St. 28

Siate davvero consapevoli, e molte sono le vere e proprie difficoltà che ci affliggono, eppure, nonostante tutta la comprensione e l’accordo quando si tratta dei fatti che circondano la necessità del Rinnovamento, i fatti che innegabilmente spiegano l’estinzione della Luce di Balder, ci troviamo ancora in mezzo a una massa che negherebbe il Dovere che il Destino richiede:

Avanza Vidar, figlio di Odino
Impavido combattente a uccidere Fenrir;
Al cuore taglia il figlio di Hvethrungs
Vendicato è quindi il padre di Vithar.
Lokasenna, St. 53

Proprio come un Individuo non può vivere in uno stato di negazione riguardo agli ostacoli al suo potenziale, collettivamente non possiamo negare i Doveri imperativi per la Restaurazione della nostra salvezza più vera: l’integrità spirituale e culturale. In ognuno di noi deve risiedere lo Spirito di Vidar, la capacità di invocare una “metamorfosi degli dèi” (cioè, permettere ai nostri Dèi e Dèe Ancestrali di vivere ancora una volta attraverso di noi), e la volontà di capire, senza paura, senza mancanze, che il Kairos – Il Momento Giusto – è SU di noi, e che così tanto è in gioco. A coloro che potrebbero resistere al loro Dovere Indigeno temendo che la complicità possa contribuire a cataclismi da cui potremmo non riprenderci, offro la Saggezza delle “Rune insascoltate di Fimbultyr”:

Poi nell’erba le Figure d’Oro
I Famosi, si ritroveranno di nuovo
Quelle che avevano posseduto nei tempi antichi
Su acri non seminati le spighe cresceranno
Ogni male diminuirà, e Balder verrà allora
Sia lui che Hoder dimoreranno alla Sala di Hropt
Santuario degli Dèi della Guerra: ne volete sapere di più?
Voluspa, Stanze 60 & 61

Vedete, Bella Gente, la nostra non è una Fede PIEGATA alla distruzione, ma piuttosto un INTENTO alla Ricostruzione (Rinnovamento), un esercizio impossibile in assenza della capacità di interpretare i “simboli” e un compito incomprensibile per coloro che non hanno la determinazione ad abbracciare i “princìpi” che ci permettono di sapere che senza Ragnarok non vedremo mai più le “Figure d’Oro nell’erba”.

“Sta tornando, finalmente sta tornando a casa da me – il Mio Sé e quelle parti di esso che sono state a lungo lontano e sparse tra tutte le cose e gli incidenti.”

Nietzsche, Così parlò Zarathustra

Come per ogni tradizione spirituale indigena – e la nostra deve sicuramente essere annoverata tra le più grandi, essendo sopravvissuta ai millenni nonostante l’oppressione, la soppressione e il disprezzo – l’Odinismo è una fede che richiede ai suoi credenti una sincera convinzione che i nostri Dèi, quando onorati e chiamati, riveleranno le verità necessarie per comprendere il nostro dovere e il nostro destino. Avendo trascorso così tanto tempo “lontano e sparsi”, la disconnessione, e quindi la mancanza di comprensione riguardo al nostro Dovere e Al Nostro Destino, è stata profonda. Tuttavia, il Risveglio è ORA, la “metamorfosi” avviene nella Restaurazione dei nostri Riti, l’Adesione al nostro Ethos, e le nostre “costituzioni psicologiche” ci portano a Casa, nella Sala di nostro Padre Odino, nelle Braccia di nostra Madre Frigga, e quindi alla Più Bella Verità che ogni Odinista possa mai conoscere: che il Ragnarok non è la nostra FINE, ma il Nuovo Inizio che gli Æsir hanno sempre promesso a tutti coloro che ricordano i Loro Nomi. Letteralmente? Scommetteteci, miei fratelli e sorelle!

Torna a Casa, mio Popolo, torna a casa e osserva
Le Lancette dell’Orologio di Odino
Torna a Casa, compi il tuo Destino
Invoca ora il Ragnarok!

LA NOSTRA FEDE

di Alex Christensen

Dallo stretto contatto con le vie della Natura in terra, mare e aria, i nostri antenati formarono una vera e propria base filosofica per tutto lo sviluppo umano. La Fede Odinista insegna un tema semplice ma bello, tratto da questa comunione con la Natura.

Vedevano il sole e le stelle, osservavano la grandezza della notte e del giorno, vedevano la semina e la mietitura, e si interrogavano su queste cose. Pensavano alla natura dell’Uomo e di tutte le cose. Credevano che non ci fosse separazione dell’Uomo dal resto dell’universo senza tempo, e che l’Uomo fosse una parte essenziale dell’universo. Credevano di essere essi stessi parte dell’Eterno.

Credevano, tuttavia, che fosse al di là dei poteri dell’Uomo comprendere l’universo. La parte dell’universo che è al di là della conoscenza e del potere di un uomo non è sua preoccupazione, né ne è responsabile. Non può alterare il corso di una stella.

Credevano di essere i figli e le figlie dell’universo, di Dio, e che gli attributi di Dio, il Padre di Tutto, fossero loro, per quanto limitati e qualificati potessero essere tali attributi. L’uomo poteva percepire solo una parte dell’essere del Padre di Tutto. L’uomo aveva abbastanza saggezza per rendersi conto che la parte che conosceva non era che una piccola parte del Padre di Tutto.

Questi vari poteri erano diversi per persone diverse. Alcuni uomini avevano idee diverse del Padre di Tutto perché erano espressioni di diversi Poteri di Dio.

Questi diversi poteri di Dio furono riconosciuti dai nostri antenati e chiamati Padre-Spirito di quella particolare persona. Attraverso il Padre-Spirito, gli uomini divennero parte dell’universo e la vita sulla terra era semplicemente più soggetta al tempo rispetto alla vita dopo la morte. Dopo la morte sulla Terra, il loro spirito tornava al Padre-Spirito e viveva come entità senza tempo.

Credevano che ogni uomo avesse il suo posto nell’universo – la sua Gard[1] in Dio. L’uomo nasce in certe circostanze, con certi poteri e opportunità, con certe capacità e limitazioni, con una certa visione che gli mostrerà la sua Gard in Dio, il suo posto nell’universo.

La Gard dell’uomo in Dio è la sua strada, il suo compimento; la sua ispirazione, la sua responsabilità. Ogni uomo ha la sua Gard in cui servire ed esercitare sempre il suo Genio, avere il suo raccolto per vivere e lavorare. La Gard di un uomo è il suo privilegio – i suoi diritti e doveri sono ugualmente belli, perché lo portano in comunione con l’universo.

La vecchia fede si rallegrava alla presenza del Padre di Tutto. Si sforzava continuamente di essere in accordo con le manifestazioni di Dio, per quanto l’uomo potesse vederle. L’uomo gioiva della vita. I suoi semplici doveri erano alla sua portata e, dopo averli eseguiti, la sua eredità era assicurata.

La vecchia fede insegnava che la Gard di un Uomo in Dio era sacra. Nessun uomo può ignorare la sua Gard senza causare dolore e distruzione a sé stesso e ai suoi parenti. Nessun uomo può ignorare il suo Spirito-Padre, che si esprime negli istinti e nel corpo dell’Uomo, senza causare la caduta e la morte.

Tutti gli uomini sono figli dei poteri di Dio. Tutti gli uomini sono di origine divina. Così le funzioni dell’Uomo sono questioni di rispetto e di onore. Il lavoro è sacro e dà la vita, in quanto porta il lavoratore a stretto contatto con la Verità e le Vie di Dio.

Sebbene sia al di là del potere dell’Uomo comprendere pienamente l’Assoluto, ci sono capacità, più o meno coscienti in tutti noi, di sentire e osservare qualcosa dei poteri di Dio.

Il Padre di Tutto va oltre l’esperienza e la comprensione dell’Uomo. Egli è saggio in tutto, ha comprensione di tutto, non è limitato dal Tempo e dallo Spazio.

[1] Gard = dominio terrestre.

R.J.M. 8-12-1984

Vedo tre agenti dell’FBI nascosti dietro alcuni alberi a nord della casa. Avrei potuto ucciderli facilmente, avevo i loro volti nel mirino.

Sembrano di buon retaggio razziale, ma tutto il loro talento è dedicato a un governo che sta apertamente cercando di imbastardire la stessa razza di cui fanno parte questi agenti.

Perché non riescono a vedere?

Uomini bianchi che uccidono uomini bianchi, Sassone che uccide Dano;

Quando finirà, la rovina dell’Ariano?

Ieri sera già sapevo che oggi sarebbe stato il mio ultimo giorno in questa vita.

Quando sono andato a letto ho visto tutti i miei cari molto chiaramente, come se fossero lì con me.

Tutti i miei ricordi mi si sono susseguiti nella mente. Allora ho capito che il mio turno di servizio era finito.

Sono stato un buon soldato, un guerriero senza paura.

Morirò con onore e mi unirò ai miei fratelli nel Valhalla.

Per il sangue, la terra e l’onore. Per la fede e per la razza. Per il futuro dei miei figli. Per le tombe verdi dei miei padri.

Robert Jay Mathews – 8 dicembre 1984, Isola di Whidbey

ESSENZA DEL WOTANISMO

Wotan's Eye

di Else Christensen

Gli scopi e i principi fondamentali della nostra formulazione del Wotanismo si possono ben dividere in quattro aspetti: Biologico, Storico, Spirituale e un commento sul Comunitario.

Biologico: Una religione, una cultura, non nasce dall’aria leggiadra. Non si può creare una religione. Essa è la fioritura di una razza di persone. È scritta nei nostri geni. Ciò di cui abbiamo bisogno è un nuovo senso di apertura verso il nostro passato: in questo caso, non il nostro passato storico, ma il mondo degli archetipi che vivono dormienti nel nostro inconscio. Questi possono essere raggiunti solo attraverso un contatto intimo con il nucleo razziale del nostro organismo. La pietra angolare della nostra fede deve essere la razza.

Storico: Nel millennio passato, con rare eccezioni, la storia del nostro popolo come entità distinta è stata soppressa, trascurata e riscritta. Il nostro compito su questo fronte deve essere duplice: (1) portare alla luce i contributi dell’elemento razziale indoeuropeo (ariano) nella storia dell’Occidente fino al presente. (2) Un approfondito revisionismo storico che mostri come la nostra storia è stata ed è ancora distorta.

Spirituale: purtroppo rimangono poche fonti scritte (la trasmissione orale tra le popolazioni contadine dell’Europa è scomparsa nei secoli scorsi), poiché la nostra tradizione come l’Edda e le Saghe sono solo frammenti trasmessi da censori cristiani e sono di una data molto tardiva. È qui che dobbiamo adottare un atteggiamento ampio rispetto alla tradizione pan-indoeuropea se vogliamo tentare una ricostruzione. Studi comparativi ci hanno già rivelato i legami stretti tra, ad esempio, il concetto germanico di Destino (wyrd) e il karma sanscrito, o tra dèi come Thor e Indra. Il Rig-Veda (la più antica Scrittura Ariana riportata) potrebbe essere una miniera d’oro se intelligentemente esaminata. Come Janus con un volto girato verso il nostro passato, c’è molta speranza di riappropriarci, per la nostra epoca, del nostro patrimonio perduto.

Comunitaria: Un solo uomo che invoca gli dei che da tempo hanno svolto un ruolo attivo nella storia è un buon candidato per uno dei nostri istituti mentali. Deve esserci una comunità, una tribù. Solo allora gli dèi si manifesteranno come la Volontà collettiva. La parola scritta può essere solo un passo in questa direzione. Alla fine ci deve essere un contatto diretto tra individui, celebrazioni comunitarie di riti, festività, ecc. Forse anche una comune sperimentale potrebbe essere istituita per un certo tempo, che segua la nostra visione, naturalmente.

Quando guardiamo al Wotanismo come la nostra filosofia religiosa riconosciamo nell’idea di parentela uno dei componenti fondamentali. Questa nostra sensazione ha due temi principali, una è la somiglianza biologica degli individui che provengono dallo stesso ceppo razziale; l’altra è l’affinità spirituale sentita da ogni persona che riconosce un intimo contatto personale con il passato tribale. La pietra angolare della nostra fede deve essere la consanguineità.

Quando consideriamo il tema biologico, abbiamo molte fonti moderne da cui attingere, come le opere di Sir Arthur Keith, Robert Ardrey, Konrad Lorenz, Charlton Coon, Edward O. Wilson e altri.

In questi libri sono descritte sia le scoperte degli autori stessi che quelle di molti altri scienziati, tutti concordanti sul primato delle peculiarità ereditate di tutti gli organismi viventi, dalle creature più basse ai mammiferi superiori, finendo con l’uomo più avanzato. E anche nella sua posizione elevata l’uomo deve seguire il suo destino biologico; egli non può porre se stesso al di fuori dei principi della vita, ma deve camminare nel percorso che gli è stato dato dalla nascita.

Tuttavia, quando guardiamo al contatto con il nostro passato tribale, la questione diventa più complicata. Una ragione è che qui ci occupiamo di emozioni e, a causa delle qualità soggettive di questi sentimenti, non si possono descrivere completamente ma devono essere vissute, devono essere vissute come parte integrante di tutto il nostro essere.

La nostra storia tribale non ha avuto l’attenzione che avrebbe dovuto meritare; la maggior parte dei membri del nostro popolo non sa chi siamo, da dove siamo venuti o su quali qualità è stata costruita la nostra cultura, in modo più che generale. Spesso credono, erroneamente, in quella del popolo ebraico e nel credo cristiano.

Le cose non stanno così e la comprensione di tali questioni si basa su una forte consapevolezza etnica che va fino alla nostra anima di popolo; i fatti storici che dimostrano questa coscienza profonda devono essere strappati da molte fonti diverse e non sono tutte in un libro facile da comprendere. Ma questo è il modo in cui Wotan si manifesta; la nostra filosofia religiosa si basa sia sui fatti che sui sentimenti, sulla testa e sul cuore – su Wotan e Balder.

Quale deve essere, dunque, il nostro “programma”? Abbiamo già dimostrato che la nostra filosofia religiosa assume aspetti biologici e spirituali, ma il Wotanismo non è una religione da un giorno alla settimana; è un modo di vivere e quindi riguarda tutte gli aspetti dell’esistenza. Uno di questi è l’istruzione e il modo in cui la nostra storia tribale è trasmessa sia nelle scuole che attraverso i vari segmenti dei media, del mondo dell’intrattenimento e altre fonti di natura simile.

Da un punto di vista pagano la storia passata del nostro popolo è stata vista attraverso le lenti color giudeo-cristiane e per questo ha avuto una falsa rappresentazione. I nostri storici e gli altri scienziati devono scavare in profondità e trovare un quadro giusto e ragionevole del nostro passato. Non vogliamo una versione romantica, non stiamo cercando una dissimulazione; al contrario, vogliamo una vera rappresentazione del bene e del male, del modo in cui i nostri popoli si sono sviluppati e quello che abbiamo fatto di buono (e perché), e dove abbiamo sbagliato.

Solo in questo modo possiamo imparare dalla storia in modo da non continuare a fare gli stessi errori più e più volte. Solo in questo modo possiamo seguire il principio di Nietzsche per cui questo arguto pensatore intendeva che ogni generazione deve superare quella precedente, deve superare i suoi predecessori sulla scala delle realizzazioni umane; solo in questo modo possiamo diventare ‘uomini migliori’.

Questo non è così difficile come può suonare, perché in realtà è solo quello che abbiamo appena suggerito – apprendere dall’esperienza e aprire così le nostre menti a nuove comprensioni e approfondimenti, basati su informazioni effettive e valutazione razionale.

Ancora un altro aspetto del Wotanismo, e molto importante, è lo spirito comunitario. Qui abbiamo, come punto primario nella nostra etica, un consiglio dall’Havamal, il vecchio codice di condotta, che dice:

“Al proprio amico deve l’uomo essere amico a lui e al suo amico. Ma all’amico del proprio nemico non deve nessun uomo essere amico.”

“Una strada assai tortuosa porta a un cattivo amico anche se abita lungo la via. Ma a un buon amico conducono strade diritte anche se si è stabilito più lontano.”

Noi poniamo una priorità su questo legame di amicizia e sentimento di appartenenza allo stesso gruppo e suggeriamo fortemente che i Wotanisti formino gruppi locali laddove possibile sotto la Fratellanza Wotanista, esattamente per le finalità dichiarate: rafforzare deliberatamente e consapevolmente il legame di comunione tra tutti i membri del popolo e legare insieme in un blocco solido coloro che hanno riconosciuto e accettato la loro identità etnica. In questo modo ci sentiremo più forti e saremo in grado di rendere gli altri nostri simili consapevoli della nostra origine comune e del nostro unico patrimonio culturale e biologico.

IL CUORE DEL WOTANISMO

Wotansvolk

di Ron McVan

È stato detto che l’uomo perde il senso di orientamento quando la bussola della sua anima non è magnetizzata da una grande stella umana nell’orbita della sua esperienza. Questa verità è stata intuitivamente intesa negli ambiti della letteratura e della religione. Quando cerca la guida spirituale, l’uomo può seguire il suo percorso personale attraverso la Natura, la scienza o la filosofia o gravitare attorno a un determinato ideale religioso che si adatta meglio alle sue esigenze. Sappiamo che l’uomo come essere umano, inevitabilmente, ama. Mettendo via tutti gli ostacoli e le distrazioni quotidiane della vita, cos’è che l’uomo cerca veramente? Per prima cosa l’amore, perché senza di esso, come umani, ci sentiamo vuoti e incompleti. La seconda sarebbe certamente la necessità di conoscenza e di illuminazione spirituale come mezzo per sollevarsi da un mondo fisico di sopravvivenza apparentemente inutile, al fine di acquisire una maggiore coscienza e quindi una migliore comprensione del cammino delle nostre anime e dell’universo di cui siamo parte.

Negli ultimi anni del XIX secolo molti europei si ritrovarono risvegliati alle loro religioni pagane etniche ancestrali. Questo passaggio dal pensiero religioso tradizionale si è tradotto in parte con l’interesse di approfondire i misteri e con la necessità di legarsi ancora una volta alle proprie radici ancestrali, cosa alla quale il Cristianesimo e le altre religioni orientali straniere non potevano provvedere. Le due religioni europee pagane che sono tornate in rilievo con l’impatto più profondo e duraturo sono il Wotanismo teutonico e il Druidismo celtico, che insieme soddisfano i bisogni spirituali di tutti gli Europei del mondo occidentale. La religione del Wotanismo è stata a lungo conosciuta come religione guerriera, e sebbene quella descrizione sia abbastanza calzante, è equilibrata anche con una profonda spiritualità che rispetta e pratica i principi dell’amore, della compassione, della generosità, dell’etica alta e delle nobili virtù, e il massimo rispetto per la Natura. Nel Wotanismo si riconosce che qualsiasi religione che non provenga dal proprio popolo, dai propri costumi e dalla propria cultura, o che non contenga la forza sufficiente per difendersi e sostenersi, è una religione suicida!

Con la sua riverenza verso l’alta etica del guerriero, il Wotanismo è spesso frainteso come una religione maschile dominante, tutta orientata alla battaglia e al macho-guerriero e priva di qualsiasi sensibilità, amore o sentimento. In superficie, con tutta la sua esteriorità vichinga, è comprensibile che il Wotanismo possa essere percepito in questo modo. Tuttavia occorre solo sondare un po’ più in profondità per scoprire che non è così, e che il Wotanismo come percorso spirituale è in perfetto equilibrio. I Cinesi hanno definito l’equilibrio degli estremi opposti come “Yin e Yang” e hanno creato un simbolo per rappresentare l’essenza visibile di quell’equilibrio, che rimane forse il simbolo più perfetto per esprimere quella armoniosa unione di estremi opposti.

Troviamo simili interpretazioni forvianti sulle molte e antiche tribù europee, che sono state ritratte come dominanti maschili, quando in realtà la donna era il centro stesso della famiglia e della vita tribale. Gli uomini combattevano fino a una sanguinosa morte per la sicurezza e la protezione della moglie e della famiglia, allevavano e cacciavano per sostenere la famiglia e costruivano case per la loro preziosa famiglia, spesso dietro indicazioni delle mogli. L’universo della donna era la casa e la crescita della famiglia. La donna era, ed è, il nucleo stesso dell’unità familiare!

In realtà la donna aveva il compito più importante di tutti. Preparare i suoi figli ad affrontare le molte sfide e le dure realtà della vita era certamente un lavoro a tempo pieno e impegnativo! Le donne dei tempi antichi erano evidentemente molto più forti rispetto alle donne di oggi. Erano in gran parte responsabili della preparazione dei loro ragazzi nel diventare guerrieri competenti tanto quanto il padre. Per esempio, le donne troiane avrebbero spedito i loro ragazzi alla guerra e alla partenza dicevano loro: “Torna vittorioso con il tuo scudo o sopra di esso!” In quei giorni di sanguinosi combattimenti corpo a corpo, solo un genitore strano e delirante, con un desiderio di morte per suo figlio, gli avrebbe detto, mentre lasciava la casa per andare in guerra: “Ah, comunque, figliolo, non dimenticare di porgere l’altra guancia, e ama il tuo nemico!” Quando una religione sconvolge o in ultimo nega ai suoi seguaci la libertà di seguire i propri istinti naturali di autoconservazione, preferendo che siano pecore e agnelli, allora quella religione sta sicuramente preparando la strada per la loro inevitabile fine ed estinzione!

Ci sono momenti di guerra. Ci sono momenti di pace. Ci sono momenti per l’amore. E sì, ci sono tempi anche per un giusto odio. Il pericolo dell’odio è che può fare agire con l’emozione e l’irrazionalità del pensiero. In tempi di odio bisogna rimanere razionali e agire con fermezza. L’intelligenza e la pazienza sono forse il mezzo migliore per bilanciare la giustizia. Più comprendiamo le nostre emozioni, meno eccessivi saranno i nostri appetiti e desideri. L’uomo deve trovare l’equilibrio in se stesso, tanto quanto la religione deve trovare il suo centro perfetto di equilibrio.

Il Wotanismo è fondato sulla forza del carattere, la conoscenza, i poteri della volontà e dell’illuminazione spirituale, ma allo stesso tempo comprende la vitale e necessaria validità dell’amore e della compassione. Più importante per qualsiasi Wotanista è l’amore per la famiglia, il proprio popolo e la Natura. I Wotanisti sono liberi pensatori e non ottusi. Come molti dei loro simili pagani, sono amanti della conoscenza, della poesia, della danza, della musica, dell’arte, della bellezza e della spiritualità. Il Wotanismo ha un equilibrio nel rispetto e nel culto degli dei e delle dee. Quando le donne moderne familiarizzano di più con il percorso spirituale del Wotanismo, potranno trovare molte cose che si confanno ai loro interessi femminili e un’abbondanza di divinità femminili. Nel Wotanismo il femminismo e lo sciovinismo non sono incoraggiati. Sia l’uomo che la donna dovrebbero sempre essere ugualmente rispettosi l’uno dell’altra perché, diciamolo, in molte cose sono uguali, e divinamente progettati l’uno per i bisogni dell’altra e viceversa! Senza l’altro non siamo mai veramente interi. Tutto ciò che può portare un uomo e una donna a odiare il loro sesso opposto è semplicemente una malattia della mente! Il fatto che il femminismo e lo sciovinismo prosperino oggi nel mondo moderno è il risultato della società discordante, malata e squilibrata a cui ci siamo abbandonati. Gli uomini e le donne sono stati progettati per amarsi e confortarsi a vicenda e produrre bambini attraverso la perfetta unione divina dell’amore fisico e mentale. Senza “Amore” non c’è vita che valga la pena vivere! L’amore è praticamente l’armonia, ma occorre un momento per considerare cosa produce l’amore in sé: bontà, pace, prosperità, tranquillità, felicità, successo, sicurezza, gioia, bellezza, felicità, pazienza, perseveranza, saggezza, conoscenza, verità, luce, comprensione, compassione, giustizia, generosità, carità, altruismo, onestà, fermezza, salute, purezza, giovinezza, vita e perfezione – tutte condizioni sempre meno osservate dalla maggior parte delle persone nella nostra moderna società di oggi.

Tante chiese si riempiono ogni domenica e parlano sempre di come siano gentili e amorevoli, poi trascorrono il resto della settimana agendo come diavoli! Con l’aiuto delle sue chiese, l’uomo ha sviluppato un’immagine molto distorta di se stesso. Se gli esseri umani sono stati progettati per essere creature amorevoli, avremmo eliminato la guerra e il tradimento migliaia di anni fa! Le persone sono inclini a pensare ai Vichinghi come barbari violenti, ma in realtà il mondo in cui viviamo oggi è dieci volte più violento e spietato dell’epoca Vichinga o di qualsiasi altra epoca precedente. Il Wotanismo, deve essere chiarito, non nasce nei 300 anni di epoca vichinga, ma ha migliaia di anni. Lo scrittore spirituale mistico Vernon Howard fa un punto interessante su questo argomento quando afferma: “La maggior parte delle discussioni sull’amore sono proprio questo: discussioni. Un uomo si deve comportare secondo il suo livello di sviluppo psichico. Nessuno può comportarsi secondo un livello di amore più alto del livello che possiede. Ma ci si ricordi che gli esseri umani sono molto astuti con le apparenze esteriori dell’amore, quindi non fatevi ingannare: lavorando su se stesso, un uomo può elevare il suo livello di amore. Poi si comporterà diversamente, con più compassione genuina. Quello è un obiettivo del percorso mistico. Vogliamo elevare la nostra compassione aumentando il nostro livello spirituale”.

L’aldilà nel Wotanismo come tradizionalmente descritto nella mitologia, si sviluppa intorno alla Grande Sala vichinga del Valhalla, coperta di scudi di battaglia e adornata da molte lance. Sarebbe facile per le donne di oggi avere la sensazione che il Valhalla sia completamente orientato verso l’uomo come descritto nei film di Hollywood che distorcono grossolanamente la realtà del Valhalla in un gruppo di guerrieri selvaggi che girano attorno a un tavolo a bere corni di idromele con il potente Wotan. Il Valhalla, scevro delle interpretazioni hollywoodiane e mitologiche, è semplicemente un piano spirituale più alto dell’esistenza vissuta qui a Midgard (terra), che è il regno inferiore della carne corporale e della materia. Quando nei libri si legge di guerrieri che sono tenuti a provare se stessi in battaglia prima di poter sperare di entrare nel Valhalla, anche questo può diventare abbastanza fuorviante. Non tutti devono combattere un’epica battaglia eroica su un sanguinoso campo di battaglia per dimostrare il loro valore nel Valhalla. Le battaglie possono essere di natura molto diversa. Può essere una cosa molto comune, come combattere una malattia o lavorare duramente per provvedere alla propria famiglia, o un atto di beneficenza per coloro che hanno bisogno, una vita vissuta in onore e integrità o un qualsiasi numero di azioni giuste. Il fine è semplicemente essere coraggiosi, impavidi, onorevoli e intelligenti in tutte le proprie azioni, prove e tribolazioni qui a Midgard. Come dice il principio wotanista di base: “Opera nel giusto e non temere nessuno!”

Proprio come nella famiglia e nella tribù, il femminile e il maschile devono sempre trovare un perfetto equilibrio, e quando si tratta della religione non è diverso. Nel Cristianesimo, i Cattolici hanno mantenuto gran parte delle loro tradizioni pagane perché hanno capito che era necessario. Sapendo che in una religione si deve avere un equilibrio di polarità maschile e femminile, hanno reso la loro Vergine Maria essenzialmente una dea femminile appropriata per bilanciare la figura maschile di Gesù. Dall’altra parte i Protestanti adorano solo il maschile e si attengono alla linea biblica semitica secondo cui le donne sono inferiori agli uomini e devono vivere solo come servitori del maschio. Così, la religione protestante rimane pesantemente asimmetrica. Kahlil Gibran ha fatto questa attenta osservazione sulla sacra figura della madre: “La parola più bella sulle labbra dell’umanità è la parola ‘Madre’, e l’invocazione più bella è ‘Mia madre’. È una parola piena di speranza e amore, una dolce e gentile parola proveniente dalla profondità del cuore. La madre è tutto – è la nostra consolazione nel dolore, la nostra speranza nella miseria e la nostra forza nella debolezza, è la fonte dell’amore, di misericordia, simpatia e perdono. Chi perde la madre perde un’anima pura che lo benedice e la protegge costantemente”. Lo stesso vale per la dea madre. Il mondo che conosciamo è un miscuglio di energie maschili e femminili che scorrono e negarne uno vuol dire negare la legge universale inequivocabile della polarità.

Il Wotanismo non spinge la sua gente a conformarsi a qualche dogma a priori o a coltivare paure innaturali se essi andassero troppo lontano dalla legge divina, per cui certamente bruceranno in un terribile inferno per sempre! Né grava nessuno dell’idea crudele e altamente innaturale per cui tutti gli esseri umani nascono peccatori! Come se un bambino appena nato conoscesse la differenza tra il bene e il male! Nel Wotanismo sono presenti codici di etica buoni e pratici che servono come suggerimenti, verso valori e virtù che possono generare sani e coraggiosi tratti di carattere secondo cui vivere. Questi codici etici vengono tramandati dai nostri saggi antenati e conosciuti e correlati alla legge divina dei nostri dèi etnici tribali. Forzare qualcuno a conformarsi ad un insegnamento tramite la paura è estremamente innaturale e produce risultati innaturali.

Si troverà infinito spazio per l’espressione nell’arte e nella bellezza sia nel Wotanismo teutonico che nel Druidismo celtico. Le arti svolgono un ruolo estremamente importante in qualsiasi religione o comunità di popolo. Le arti servono a ispirare e stimolare gli alti ideali di amore per la bellezza e l’armonia, fornendo infinito piacere al pubblico. L’artista F.W. Ruckstull (1925) ha fatto questo commento saliente sul tema dell’arte: “L’arte come nessun’altra cosa, crea ricchi ideali di scelta del compagno tra uomo e donna, insegna agli uomini e alle donne ciò che è bello e ciò che non lo è, cosa scegliere e cosa rifiutare l’uno dell’altro, e la selezione di un compagno tra l’uomo e la donna è la causa suprema dell’ascesa o del declino razziale. L’Arte crea i nostri ideali assoluti di bellezza umana e di eccellenza interiore. E i nostri ideali di bellezza e di eccellenza interiore determinano la base di tutta l’evoluzione e la selezione dei partner. La bellezza è quindi la bandiera fiammeggiante della Natura per la sua evoluzione. E se, come abbiamo visto, gli ideali della bellezza fisica possono, attraverso la scelta del matrimonio, cambiare i volti degli uomini, così anche la bellezza morale, con lo stesso processo, cambia la mente e il cuore degli uomini. L’arte è quindi il più alto contributo dell’uomo al processo evolutivo”.

I Wotanisti non vivono in un vuoto come tribù e ciechi verso il mondo in generale. Il futuro di tutta l’umanità, del pianeta e di tutte le creature viventi sono una responsabilità vitale che non può essere ignorata. Forse abbiamo ereditato un mondo di discordia, ma non dobbiamo rimanere così, perché non è possibile! L’intero pianeta non sopravvivrà molto a lungo, a meno che le nazioni del mondo non lavorino insieme per fare passi significativi per la pace e l’armonia mondiali tra noi e con il pianeta in cui abitiamo. Se il pianeta muore, tutta l’umanità muore con esso! L’armonia è l’assenza di discordie e la discordia è ciò che conduce tutta l’umanità e il pianeta a una morte certa se continuiamo a ignorare l’ovvio!